Ciao,
mi chiamo Maria Rosaria Cipollini. Mi presento: sono nata a Napoli il 26 Agosto
1965 e ho vissuto a Roma sino al 1988, anno in cui mi sono trasferita a Latina,
dove risiedo attualmente. Sono coniugata e ho quattro figli.
Ho conseguito il Diploma di Dirigente
di comunità presso l'Istituto tecnico per le attività sociali.
Nel 2003 mi sono poi iscritta al corso di laurea in Scienze Infermieristiche
della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli studi
di Roma "La Sapienza". Professionalmente sono inserita da diversi
anni, con mansioni di animatrice e assistente, in un centro per ragazzi diversamente
abili del Comune di Latina, dove sono anche rappresentante sindacale Cisl.
Negli anni dell'adolescenza ho fatto parte dell'Azione Cattolica. Da sempre
sono impegnata in attività di volontariato. Nei primi anni Ottanta, con
la Comunità di Sant'Egidio, ho svolto sostegno scolastico a favore dei
bambini delle borgate romane a rischio di devianza. Diciassettenne ho iniziato
il servizio agli anziani e ai disabili presso la Piccola Casa Divina Provvidenza
"Cottolengo" di Roma. Nel 1992 ho partecipato ai corsi per volontari
del Soccorso della Croce Rossa italiana e per gli Insegnanti del Metodo Billings,
presso il Centro Studi e Ricerche Regolazione Naturale della Fertilità
dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Dal 1994, infine,
sono impegnata nel Movimento per la vita della provincia di Latina, di cui,
sono presidente. In questo ambito, nel 1995, ho fondato il Cav (Centro di aiuto
alla vita) "Emmanuele", dove svolgo un servizio di sostegno alla maternità
difficile. Nel corso di questi anni sono stata promotrice di convegni e corsi
per volontari, di attività educative, nonché autrice di articoli
pubblicati su qutidiani e riviste.
In campo ecclesiale ho prestato servizio nell'ambito della catechesi e della
pastorale familiare, in particolare nei corsi parrocchiali di preparazione al
matrimonio.
Perché mi sono iscritta a "Solidarietà"? Perché
ritengo che l'impegno politico per il riconoscimento pieno della dignità
del nascituro e per la revisione della legge, che ne rendono legittima la soppressione,
sia un ambito irrinunciabile di azione, per chi sente la necessità di
realizzare il Vangelo della vita.